Mai più isole deserte per Tom Hanks

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DanShopGirl152
view post Posted on 2/7/2009, 16:22




Parliamoci chiaro. Chi è che non ha mai sognato di vivere da naufrago su un’isola deserta tropicale, alla larga dalle sfacchinate del lavoro, dal tempaccio e dai trasporti inaffidabili? Lo chiediamo all’attore Tom Hanks. La star di Hollywood sarebbe felicissimo di non dover mai più mettere piede su un’isola deserta, specialmente dopo aver scoperto quanto è terrificante la vita da naufrago.

Estate = vacanze = cinema

L’attore premio Oscar ha passato molti mesi su un’isoletta sperduta delle Fiji per girare il film Cast Away. Esperienza che si è rivelata tutt’altro che idillica, anzi, è stata quasi un incubo per la star quarantaquattrenne. Non solo ha dovuto perdere più di venti chili e passare settimane in mare con l’acqua fino al collo; il tutto si è quasi trasformato in tragedia quando ha contratto una brutta infezione.

Quando stavamo per lasciare l’isola mi sono procurato una piccola ferita sul ginocchio, e qualcosa vi era entrato. Abbiamo lasciato le Fiji di venerdì, e la domenica già la mia gamba era diventata il doppio.
Mi sono fatto visitare ed ero convinto che mi avrebbero ripulito la ferita e prescritto degli antibiotici. Invece, subito dopo la visita l’unica cosa che vidi furono cinque dottori in preda al panico che camminavano avanti e indietro cercando di capire che cosa fosse quella roba dentro alla mia gamba.
Mi hanno operato quella stessa sera e dovetti rimanere fermo per tre settimane. Dovemmo interrompere le riprese. Ero stato a un passo dall’avvelenamento del sangue, cosa che può anche uccidere. I dottori dissero che, se fossi stato un vero naufrago su quell’isola, sarei morto nel giro di cinque settimane.

Hanks, felicemente sposato con l’attrice Rita Wilson e padre di quattro figli, spiega il suo concetto di solitudine:

C’è differenza tra provare solitudine ed essere da soli. Posso capire il concetto di passare un periodo in un monastero. Ti godi il silenzio, lo stare senza dire niente, ascoltando di tutto e leggendo di tutto. Tuttavia, con il mio carattere credo che resisterei solo poche ore e poi diventerei insofferente e probabilmente mi metterei a giocare con le ombre sul muro. Dentro di me i cromosomi dell’attore sono troppi. Sento sempre il bisogno di stimoli e diversivi.

Ma nonostante le riserve, il versatile attore mette in scena un naufrago estremamente convincente. Si è buttato a capofitto nel suo ruolo di maniaco del lavoro che sopravvive a un incidente aereo per andare a finire su di un’isola deserta dove, per i quattro anni successivi, dovrà affrontare un’ancor più dura battaglia per la sopravvivenza.
Hanks era così determinato a rendere la parte il più realistico possibile che il film venne girato in due tempi, con un anno di interruzione. Questo perchè l’attore potesse avere il tempo di trasformare drasticamente il suo aspetto fisico. Per settimane non si tagliò barba e capelli, e in quattro mesi perse più di venti chili grazie a una dieta e a molta attività fisica. Ammette che questa è stata una delle prove più difficili che ha dovuto svolgere.

La cosa più dura da sopportare era il tempo. Avrei voluto poter perdere tutto quel peso semplicemente ingoiando una pillola, ma la realtà era che sapevo di dover cominciare a ottobre per finire a febbraio. Fu terribile vedere davanti a me quattro mesi di costante sacrificio relativo al cibo e due ore al giorno di noioso allenamento in palestra. Per riuscirci devi trovare la forza attraverso una specie di inganno della mente. Non è proprio il massimo.


Comunque sia, ne è valsa la pena. Questo film è stato un altro successo per l'attore, che sembra non sbagliarne una. Il suo impeccabile curriculum comprende una sfilza di Oscar e film nominati per il Golden Globe, come Salvate il Soldato Ryan, Il Miglio Verde, Philadelphia e Insonnia d’Amore.
Tuttavia, se c’è una cosa che l’esperienza di Cast Away gli ha insegnato, è che non bisogna mai dare niente per scontato. Nemmeno la sua brillante carriera.

Durante le riprese tutto ciò che facevo era catalogare la natura delle cose che potrebbero essermi portate via da un momento all’altro, a partire dai cheeseburger fino alla sensazione di refrigerio che di notte ti arriva addosso dalla porta aperta del frigorifero.
Amo quello che faccio per vivere, è il lavoro più bello del mondo, ma devi far fronte a una quantità tremenda di attenzioni che proprio non ti meriti, e devi essere all’altezza delle tue responsabilità professionali. Io cerco sempre di trovare il giusto equilibrio tra queste e ciò che realmente è importante.
Mio figlio potrebbe aver bisogno di una visita oppure io potrei ricevere una telefonata dal dottore che mi dice che ho qualcosa che mi cresce dentro al fondoschiena, e questo potrebbe cambiare istantaneamente la mia prospettiva su qualsiasi cosa, su ciò che è importante e ciò che invece non lo è.
 
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